8° Congresso Nazionale SIMM
12 - 13 Novembre 2015, Torino
Sintesi evento
Che cosa significa innovare in sanità? Questa è la domanda che è più volte riecheggiata nella due giorni in cui la Società Italiana Medici Manager si è riunita a Torino per il suo VIII Congresso Nazionale.
La risposta è complessa e obbliga a considerare al contempo sia le problematiche legate all’introduzione, valutazione e gestione delle nuove tecnologie/procedure sia le sfide che inevitabilmente l’innovazione organizzativa porta con sé.
Il Congresso si è doverosamente aperto con il ricordo del Prof. Giovanni Renga, che aveva sostenuto con entusiasmo la nostra Società fin dal suo nascere.
Durante la prima sessione si è cercato di dare risposte alla domanda “in che direzione stiamo andando il nostro prezioso SSN?” Se sappiamo che nell’ultimo ventennio la fetta di italiani affetti da almeno una malattia cronica è aumentata dal 35,1 al 37,9% (pari a 2,7 milioni di cittadini), come farà il sistema a reggere ancora? Certamente, come espresso da Walter Ricciardi e Renato Botti, deve essere rivalutato il ruolo di cooperazione e di scambio di esperienze tra Regioni e tra Centro e Regioni che in questi anni è venuto a mancare per vari motivi. Questa fase di ristrettezze economiche potrebbe rappresentare un’opportunità proprio per migliorare l’efficienza del sistema, eliminando la corruzione e gli sprechi che lo affliggono grazie ad una vera e sistematizzata valutazione delle performance e all’applicazione di una logica dell’accountability.
Il pomeriggio della prima giornata è proseguito con la sessione ispirata all’approccio SISTEMI RETI E PERCORSI moderata da Carlo Favaretti. Quale sarà lo spazio di azione del Servizio Sanitario Nazionale tra dieci anni? A oggi nessuno lo sa ma tutti sono presi a conservare i propri interessi di parte. I discussant sono stati concordi nell’affermare che i principi alla base del Servizio Sanitario Nazionale si rilanciano in un solo modo: rinnovando. Rinnovando la struttura ed evitando che il peso dell’impalcatura burocratica e delle sovrastrutture di controllo soffochi medici e operatori sanitari.
Il pomeriggio si è chiuso con il saluto delle Autorità, tra cui il sindaco di Torino Piero Fassino e il presidente della Sezione ANMDO Piemonte e Valle d’Aosta Antonio Scarmozzino, con la consegna dei premi Medico Manager dell’anno a Fulvio Moirano e il “Leonardo La Pietra” al Ministro Beatrice Lorenzin.
La mattina del secondo giorno si è aperta con la TERZA SESSIONE dedicata alla COMUNICAZIONE IN SANITÀ. Ottavio Davini ha introdotto i partecipanti nel mondo dei nuovi media che si fa sempre più importante non solo nella vita quotidiana di ognuno di noi ma anche in sanità poiché sempre più cittadini lo utilizzano come mezzo di informazione sanitaria. E responsabilità del sistema e dei professionisti facilitare una trasmissione di messaggi corretti e controllare le “bufale” che girano in rete per evitare l’imperversare di falsi miti come quello, ad esempio, della correlazione vaccino-autismo.
La cura, la scienza e la real politik: l’innovazione è per tutti o per pochi? Questo il titolo della tavola rotonda moderata da Roberta Siliquini che ha guidato i prestigiosi discussant intervenuti nella costruzione di un momento brillante di condivisione del punto di vista dei differenti stakeholder. Come si combina la sostenibilità con l’innovazione? Oltre 31 miliardi di tagli negli ultimi 4 anni, tanto è il peso dei tagli, diretti e indiretti, che la nostra sanità pubblica ha subendo in un momento storico in cui l’approccio assistenziale legato alla medicina personalizzata e le sfide sottese all’utilizzo globale dei cloud di dati in sanità aprono nuove frontiere talmente vaste da rendere difficile soltanto immaginarne gli orizzonti. In tutto questo scenario, come ribadito da Sir Muir Gray, l’importante è iniziare a basare le decisioni sui principi della Evidence Value based Medicine (EVBM) e della triplice declinazione del “Valore” (allocativo, tecnico-professionale e personale), perché da ciò non si può più prescindere.
Quale ricetta per il sistema sanitario ideale? Ce lo ha spiegato con una brillante lezione magistrale Jenny Simpson, ex direttrice della British Association of Medical Managers (BAMM).
IL SISTEMA SANITARIO PERFETTO
- Universalismo come Italia e UK
- Promozione della salute cone nei Paesi Nordici
- Finanaziamento come in Svizzera
- Scelta per il paziente come in Francia
- Assistenza primaria eccellente e innovativa come in Israele
- Favoloso approccio alla salute mentale e al benessere come in Australia
- Empowerment dei pazienti e delle comunità come in Nigeria e d in Kenya
- Brillante assistenza agli anziani come in Giappone
- Conunicazione, flusso inforamtivo e teconologia modernissimi come a Singapore
- R&D come negli USA a pensiero innovativo come in India
Il pomeriggio e dunque le giornate congressuali si sono concluse con le sessioni parallele, durante le quali si sono toccati i temi più cogenti e attuali del panorama sanitario e dell’ottica manageriale come l’appropriatezza, le linee guida e la riorganizzazione delle strutture aziendali sanitarie, seguite dall’Assemblea dei Soci e dalla consegna del Premio Miglior Poster alla dott.ssa Gitana Scozzari e colleghi che hanno condotto un’indagine sulle attitudini dei Medici di Medicina Generale e degli Infermieri nei confronti del ruolo dell’Infermiere di Famiglia.